Il lessico di Cartiera
Che differenza c’è tra riuso e riciclo? Cos’è l’upcycling? E cosa s’intende per materia prima seconda?
Parlare di moda sostenibile richiede spesso un vocabolario specifico, non sempre chiaro per tutti. Così è per le attività artigianali, insiemi di saperi e tecniche costruite nei secoli e aperte all’innovazione, in cui ogni termine si riferisce ad un concetto ben preciso: conoscerne il significato è il primo passo per dare forma alla propria consapevolezza. Per questo abbiamo scelto di parlare di alcuni dei termini che più utilizziamo per descrivere il nostro lavoro nel settore della pelletteria e il mondo della sostenibilità circolare. Scopriamoli insieme!
SUL MONDO DELLA PELLETTERIA
ALCANTARA: Tessuto sintetico privo di trama solitamente utilizzato come rivestimento, resistente e molto simile al velluto.
CONCIA: Vegetale, chimica, minerale o di altri tipi, indica genericamente il processo di lavorazione delle pelli per preservarle dall’azione del tempo e dell’usura e renderle impermeabili e resistenti.
CROSTA: è la parte inferiore e più grezza della pelle, separata dal resto nel processo detto di “spaccatura”, un procedimento che serve a dividere le pelli più spesse in più strati.
CUOIO: tecnicamente il termine è sinonimo di “pelle finita”, indica quindi qualsiasi tipologia di pelle già sottoposta a processo di concia. Nell’uso comune, tuttavia, spesso viene definito “cuoio” un tipo di pelle particolare, di origine bovina, conciata al vegetale, rigida, piuttosto spessa (da 1 millimetro fino ai 6 millimetri) e usata nella maggioranza dei casi per realizzare pelletteria, scarpe, cinture, o per lavori dove è richiesto un materiale estremamente duro e resistente.
FIORE: è la parte superiore e più pregiata della pelle, nonché quella più resistente, che viene separata dalla crosta nel processo di “spaccatura”.
MATERIA PRIMA SECONDA (MPS): è costituita da scarti di produzione o di materie derivanti da processi di riciclo che possono essere immesse nuovamente sul mercato come nuove materie prime tramite il semplice riuso, il riciclo o il ripristino del materiale.
NAPPA: tipo di pelle molto morbida caratterizzata da una lavorazione della superficie che ne mantiene la texture naturale.
PELLE FINITA: pelle già sottoposta al processo di lavorazione della concia e pronta per essere lavorata.
SAFFIANO: è una particolare trama della pelle formata da tante piccole righe incrociate in diagonale che la rendono simil-graffiata.
SFRIDO: piccoli residui di materiale inutilizzato derivanti dal taglio delle pelli o del tessuto.
SULL’ECONOMIA CIRCOLARE
BIODEGRADABILE: Materiale che può essere completamente trasformato negli elementi chimici primari che lo compongono per azione di agenti biofisici naturali come batteri, luce solare, umidità, ecc.
CO2 EQUIVALENTE: è un’unità di misura che esprime l’impatto di un qualsiasi gas serra in termini di CO2. L’utilizzo di questa unità di misura consente di semplificare il calcolo dell’impatto complessivo delle emissioni di un’azienda sull’ambiente.
ECO-DESIGN: è l’ideazione e la progettazione di un prodotto con l’intento di eliminarne l’impatto ambientale durante tutto il suo ciclo di vita: dai materiali utilizzati al processo di produzione, fino ad arrivare al riciclo o riuso del prodotto stesso una volta arrivato a fine vita.
ECONOMIA CIRCOLARE: è un sistema economico che mira a riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi. Leggi il nostro articolo per saperne di più!
FAST FASHION: tipo di abbigliamento pensato per durare circa una stagione e prodotto pertanto in modo rapido ed economico, traducendosi spesso in sovrapproduzione e in tonnellate di scarti. Scopri di più nel nostro articolo!
GREENWASHING: strategia di marketing perseguita da aziende che presentano come ecosostenibili le proprie attività per una mera questione d’immagine, senza tuttavia diminuire, nella realtà dei fatti, il proprio impatto ambientale negativo.
RIUSO VS. RICICLO: per riuso s’intende reimpiegare un prodotto o un materiale di scarto (ma non ancora obsoleto) per una finalità uguale o diversa da quella per la quale era stato concepito. Il riciclo al contrario consiste nella trasformazione a livello chimico di un materiale già diventato rifiuto in un materiale diverso e riutilizzabile per altri scopi.
TERMOVALORIZZATORE: tipo di impianto di smaltimento in cui si si bruciano scarti e rifiuti urbani ed in cui il calore – sviluppato durante la combustione – viene recuperato per produrre energia termica e/o elettrica.
UPCYCLING: si parla di upcycling per indicare il riutilizzo di materiali di scarto, destinati a diventare rifiuti, per creare nuovi oggetti con un valore uguale o maggiore a quello del prodotto da cui derivano. Viene definito pre-consumer quel tipo di upcycling che utilizza scarti di materiale che non è ancora stato utilizzato dal consumatore (così come noi a Cartiera trasformiamo pelli di scarto dei grandi marchi della moda), mentre si chiama post-consumer quel tipo di upcycling che modifica e reinventa materiali già usati.