Economia circolare: il ruolo educativo della scuola
Il cambiamento nasce dalla capacità d’immaginare un futuro diverso. Se acquisire comportamenti sostenibili è ormai una necessità per il nostro pianeta, forse lo è ancor di più sensibilizzare sull’argomento le nuove generazioni.
Sono molti i modi e i luoghi in cui si può insegnare a bambini e ragazzi l’etica della sostenibilità e, tra questi, la scuola può avere un fondamentale ruolo educativo, indirizzando il lavoro dei giovani verso gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile programmati nell’Agenda 2030 dell’ONU.
Dalla lotta agli sprechi alle abitudini alimentari, dal riciclo al risparmio energetico, il tema della sostenibilità può essere articolato sotto diversi aspetti. Il primo, probabile chiave di volta per tutto il resto, è il concetto di economia circolare: aiuta a superare i compartimenti stagni in cui è suddivisa l’azione ambientale dando una visione d’insieme necessaria alla formazione di una forma mentis orientata alla sostenibilità. Ma come può il sistema scolastico sviluppare un pensiero critico e fertile attorno a questa tematica?
L’idea di fondo è di trasmettere conoscenze, valori e pratiche concrete necessari a produrre risorse anziché rifiuti, dove ridurre-riparare-riusare-riciclare sono dunque i punti cardine a cui fare riferimento.
Non sono pochi gli esempi di contesti scolastici che integrano programmi di educazione ambientale. Si pensi ad esempio al progetto Eco-Schools, programma internazionale della FEE (Foundation for Environmental Education) sostenuto dall’UNESCO, a cui aderiscono 6.000 scuole in 70 paesi ogni anno e che promuove la sostenibilità integrando le problematiche ambientali in ogni aspetto della vita scolastica.
Esistono inoltre diverse risorse a cui gli insegnanti possono attingere per sviluppare una riflessione tematica su diverse lezioni. Si pensi ai contenuti realizzati e messi a disposizione dalla Ellen MacArthur Foundation, a quelli del progetto finlandese Sitra, oppure ancora, per fare un esempio tutto italiano, al progetto nazionale Obiettivo Sostenibilità Scuole, patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica e realizzato grazie alla collaborazione tra Itelyum e WeSchool: guide di metodo e di contenuto che possono facilmente orientare l’azione educativa in classe.
Ma se la teoria è il primo passo per avvicinare a un tema di per sé molto complesso, il percorso didattico non può chiaramente prescindere da un secondo aspetto, quello pratico, complementare al primo in qualsiasi tipo di apprendimento.
I laboratori rappresentano un’ottima maniera per affrontare in maniera tangibile, reale, concreta, un argomento altrimenti incorporeo se limitato ai libri di testo. Basta pensare a un laboratorio di upcycling attraverso il quale i ragazzi possono imparare a realizzare oggetti e gadget riutilizzando prodotti di uso comune: un’ottima palestra per uscire fuori dalla logica lineare di uso-consumo-rifiuto allenando l’immaginazione di bambini e ragazzi nel riuso creativo.
Quel che ci auguriamo è che questi tipi d’iniziativa diventino modelli educativi più diffusi, che aiutino a rendere le prossime generazioni più consapevoli e attive nella creazione di un futuro sostenibile.